10-06-2021
Guerrilla marketing. Cos’è? Di cosa si occupa? Perché viene definito tale?
Un passo alla volta. Siamo qui per chiarire ogni dubbio. O almeno cercare di fare del nostro meglio!
Una forma di marketing non convenzionale, che si serve di strumenti “a basso costo” per stupire e sorprendere: è questa la definizione di guerrilla marketing.
La sua peculiarità? Far leva sulla creatività per catturare l’attenzione e far parlare del brand/prodotto che si vuole promuovere.
“Guerrilla” è un termine mutuato dal campo militare. E, in senso lato, il marketing può considerarsi una vera e propria guerra.
Ma come nasce il guerrilla marketing? E perché è ancora tanto amato dalle aziende? Facciamo un salto nel passato.
Erano gli anni ’80. Le televisioni commerciali di tutto il mondo muovevano i primi passi nel caleidoscopico universo della pubblicità.
Un panorama affollato di voci che tentavano di sovrastarsi l’un l’altra, nel disperato tentativo di emergere attirando l’attenzione dei consumatori.
Le grandi campagne pubblicitarie, a quei tempi, prevedevano almeno 3 canali (carta stampata, radio, televisione) e un budget estremamente elevato. Troppo elevato.
Occorreva una svolta. E un’idea. Un’idea brillante, che potesse permettere ai brand di puntare i riflettori su sé stessi, pur avendo a disposizione budget ridotti.
La soluzione era soltanto una: trovare un nuovo modo di fare marketing.
Il guerrilla marketing nacque, dunque, con lo scopo di stravolgere i canoni classici della pubblicità e della comunicazione tradizionale (vedi anche: Ambient Marketing, l’effetto WOW della pubblicità).
L’obiettivo è chiaro: massimizzare il risultato, catturando l’attenzione di un’audience ormai annoiata dalla pubblicità tradizionale, con il minimo investimento in termini economici.
Come? Rendendo la campagna di marketing unica, d’impatto, memorabile, attraverso azioni inattese e spiazzanti.
Strade, piazze, giardini, mezzi di trasporto, elementi dell’arredo urbano, come panchine, lampioni, strisce pedonali ecc… ogni oggetto, mezzo, strumento è buono per il guerrilla marketing.
Ogni cosa può essere modificata fisicamente per stupire e per coinvolgere il consumatore in un’originale e immediata esperienza.
L’unica cosa certa, nel marketing, è che non vi è alcuna certezza.
A volte crediamo di aver avuto l’idea del secolo, per poi renderci conto che questa non ha avuto riscontro positivo nel nostro pubblico.
Altre, invece, possiamo ritenere banale un’intuizione, mentre alla fine i risultati ottenuti ci mostrano esattamente il contrario.
Nonostante il marketing sia una disciplina imprevedibile e in costante evoluzione, esistono alcune linee guida che possono sempre tornarci utili.
Vediamo il caso del guerrilla marketing:
Qualunque sia il tuo metodo di lavoro, il segreto è sempre e soltanto uno: mettere in discussione ogni cosa, ribaltando la prospettiva quando si crede di avere in mano la risposta.
Se c’è una regola, nel marketing, probabilmente è questa:
“Uscire fuori dagli schemi. Sempre. Soprattutto quando si crede di averlo fatto. Capovolgere la propria idea più e più volte, distruggerla, riaggregarla, aggiungervi nuovi elementi, sottrarre le banalità.”.
La creatività è un duro lavoro, ma il più soddisfacente che esista.