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Guerrilla marketing: quando la pubblicità sa uscire fuori dagli schemi
Guerrilla marketing. Cos’è? Di cosa si occupa? Perché viene definito tale?
Un passo alla volta. Siamo qui per chiarire ogni dubbio. O almeno cercare di fare del nostro meglio!
Una forma di marketing non convenzionale, che si serve di strumenti “a basso costo” per stupire e sorprendere: è questa la definizione di guerrilla marketing.
La sua peculiarità? Far leva sulla creatività per catturare l’attenzione e far parlare del brand/prodotto che si vuole promuovere.
“Guerrilla” è un termine mutuato dal campo militare. E, in senso lato, il marketing può considerarsi una vera e propria guerra.
Ma come nasce il guerrilla marketing? E perché è ancora tanto amato dalle aziende? Facciamo un salto nel passato.
Nascita ed evoluzione del guerrilla marketing
Erano gli anni ’80. Le televisioni commerciali di tutto il mondo muovevano i primi passi nel caleidoscopico universo della pubblicità.
Un panorama affollato di voci che tentavano di sovrastarsi l’un l’altra, nel disperato tentativo di emergere attirando l’attenzione dei consumatori.
Le grandi campagne pubblicitarie, a quei tempi, prevedevano almeno 3 canali (carta stampata, radio, televisione) e un budget estremamente elevato. Troppo elevato.
Occorreva una svolta. E un’idea. Un’idea brillante, che potesse permettere ai brand di puntare i riflettori su sé stessi, pur avendo a disposizione budget ridotti.
La soluzione era soltanto una: trovare un nuovo modo di fare marketing.
Esperienze fuori dall’ordinarietà
Il guerrilla marketing nacque, dunque, con lo scopo di stravolgere i canoni classici della pubblicità e della comunicazione tradizionale (vedi anche: Ambient Marketing, l’effetto WOW della pubblicità).
L’obiettivo è chiaro: massimizzare il risultato, catturando l’attenzione di un’audience ormai annoiata dalla pubblicità tradizionale, con il minimo investimento in termini economici.
Come? Rendendo la campagna di marketing unica, d’impatto, memorabile, attraverso azioni inattese e spiazzanti.
Strade, piazze, giardini, mezzi di trasporto, elementi dell’arredo urbano, come panchine, lampioni, strisce pedonali ecc… ogni oggetto, mezzo, strumento è buono per il guerrilla marketing.
Ogni cosa può essere modificata fisicamente per stupire e per coinvolgere il consumatore in un’originale e immediata esperienza.
Alcune dritte per diventare un vero “combattente”
L’unica cosa certa, nel marketing, è che non vi è alcuna certezza.
A volte crediamo di aver avuto l’idea del secolo, per poi renderci conto che questa non ha avuto riscontro positivo nel nostro pubblico.
Altre, invece, possiamo ritenere banale un’intuizione, mentre alla fine i risultati ottenuti ci mostrano esattamente il contrario.
Nonostante il marketing sia una disciplina imprevedibile e in costante evoluzione, esistono alcune linee guida che possono sempre tornarci utili.
Vediamo il caso del guerrilla marketing:
- Definire gli obiettivi. È fondamentale porsi domande come:”Cosa voglio che facciano i miei clienti? Quale obiettivo voglio raggiungere con il mio messaggio?”;
- Descrivere i benefici. Riconoscere il proprio vantaggio competitivo è fondamentale per permettere alla propria azienda di distinguersi dai competitor. E allora dovrò domandarmi:” Come voglio raggiungere i miei obiettivi? Con cosa posso “stupire” il mio target?”;
- Individuare il proprio target. Per raggiungere lo step precedente occorre prima di tutto definire quale sia la fetta di pubblico che intendo raggiungere e che può essere interessata alla mia offerta. Una volta individuata, dovrò individuare il canale, lo strumento e il tono di voce più adatto al mio target;
- Puntare alle nicchie, non alla massa. È importante customizzare l’offerta. “Parlare” alle folle è poco efficace e potrebbe rivelarsi solo un vano dispendio di energie;
- Selezionare gli strumenti tenendo in considerazione non solo il proprio target di riferimento, ma anche il mercato all’interno del quale si colloca il proprio business;
- Esaltare la propria personalità. Requisito indispensabile per distinguersi e fare la differenza;
- Stabilire il budget. Anche questo step è fondamentale in ogni campagna di marketing e comunicazione.
Conclusioni
Qualunque sia il tuo metodo di lavoro, il segreto è sempre e soltanto uno: mettere in discussione ogni cosa, ribaltando la prospettiva quando si crede di avere in mano la risposta.
Se c’è una regola, nel marketing, probabilmente è questa:
“Uscire fuori dagli schemi. Sempre. Soprattutto quando si crede di averlo fatto. Capovolgere la propria idea più e più volte, distruggerla, riaggregarla, aggiungervi nuovi elementi, sottrarre le banalità.”.
La creatività è un duro lavoro, ma il più soddisfacente che esista.
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